di Giuseppe Longo
Fino a qualche anno fa, era facile incontrare don Renato Vezzio a Nimis durante la sua passeggiata quotidiana: viveva infatti in canonica assieme a monsignor Rizieri De Tina e a don Luigi Gloazzo, dopo la prematura scomparsa di don Flaviano Veronesi. E questo è avvenuto per ben 32 anni, come ricorda In Cunfidenze di questa settimana. Poi l’avanzata età ne ha consigliato il ritiro alla Fraternità sacerdotale di Udine, la casa di riposo dei religiosi, dove si è improvvisamente spento domenica scorsa, all’ora dell’Angelus. Oggi, alle 16, saranno celebrati i funerali nella Chiesa di Salt, la piccola frazione di Povoletto della quale era parroco da decenni. Le esequie saranno presiedute dall’arcivescovo Riccardo Lamba.
Don Renato è morto alla bella età di 91 anni e godeva ancora di una discreta salute, tanto che periodicamente alcuni parrocchiani di Salt lo accompagnavano in paese per la celebrazione della Messa. E anche il giorno stesso della dipartita avrebbe desiderato salire all’altare dell’amata comunità. Renato Vezzio nacque nel 1933 a Jeandelaincourt, nella regione francese attualmente denominata Grand Est, dove la famiglia – originaria di Bueriis, frazione di Magnano in Riviera – era emigrata in cerca di lavoro. Rientrato in Italia, fu ordinato sacerdote a ventiquattro anni, era il 1957, dall’allora arcivescovo Giuseppe Zaffonato.
«Dopo alcuni incarichi di collaboratore pastorale (a Buja e a Udine, per la precisione a San Nicolò al Tempio Ossario) – ricorda una nota biografica dell’Arcidiocesi di Udine -, nel 1963 il suo primo incarico da parroco, in Carnia, a Ligosullo. Don Vezzio resse la Parrocchia della Val Pontaiba per cinque anni. Nel 1968 si avvicinò al gruppo di sacerdoti oblati diocesani, a Ribis di Reana, ma vi prese parte per un periodo molto breve. Nel 1973 fu nominato parroco di Cortale, sempre nel Rojale. Nel dicembre 1976 assunse la guida della comunità di Dordolla, Parrocchia – ora soppressa – nei pressi di Moggio Udinese; in Val Aupa don Vezzio fu protagonista dei primi anni di ricostruzione post-terremoto. Nel 1985 monsignor Alfredo Battisti gli assegnò l’incarico che don Vezzio rivestì fino alla morte: fu infatti nominato parroco di Salt, frazione del Comune di Povoletto. In aggiunta, dal 2003 al 2014 fu amministratore parrocchiale di Platischis/Plestišča, in comune di Taipana, oltre che membro del Consiglio presbiterale diocesano per alcuni mandati. Di carattere schivo, ma particolarmente tenace e caparbio, don Vezzio fu un grande appassionato di arte: a lui si deve l’ornamento della chiesa di Salt con opere di Arrigo Poz, per un connubio tra fede e arte capace di donare un senso di bellezza all’esperienza spirituale».
Una vita intensa, insomma, quella di don Renato Vezzio che oggi riceverà l’ultimo saluto proprio in quella piccola parrocchiale che lo ha visto protagonista per tantissimi anni assieme alla gente di Salt. La quale, come detto, lo aspettava anche domenica scorsa per la Messa che l’anziano sacerdote avrebbe voluto celebrare. Ma il destino aveva disposto diversamente.
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In copertina, una delle ultime immagini di don Renato Vezzio spentosi a 91 anni.
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